ROMA (ITALPRESS) – “C’è analogia tra l’arrivo di Reagan alla Casa Bianca e quello che sta succedendo oggi dopo la pandemia, perchè Reagan arriva alla presidenza degli Stati Uniti quando il mondo occidentale è in una profonda depressione”. Lo ha detto Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress, presentando il suo libro “Reagan. Il presidente che cambiò la politica americana”, edito da Mondadori.
Per Sangiuliano, Ronald Reagan è arrivato in un “frangente di grande depressione e, con una grande carica di ottimismo, è riuscito a ribaltare questa condizione di enorme sfavore, non solo per gli americani ma per tutto l’Occidente. Anche per l’Italia furono anni molto positivi”. Il presidente americano “crede nelle potenzialità del ceto medio e non fa altro che metterlo nelle condizioni migliori per svilupparle”, ha spiegato Sangiuliano. Si tratta di “una grande iniezione di fiducia supportata anche da strumenti normativi che potessero liberare queste forze che ci sono nella società ma che vogliono essere messe in condizioni di potersi esprimere. In Italia – ha aggiunto – ci sono tante forze positive, devono avere la possibilità, la libertà di potersi muovere”.
Anche grazie alle sue precedenti esperienze il presidente americano ha sviluppato “una forte empatia, un’empatia umana – ha detto Sangiuliano – che oggi è un ingrediente imprescindibile della politica. Oggi, se non si ha una capacità di leadership empatica, non si va da nessuna parte”. “Con Reagan – ha poi evidenziato – per la prima volta il paradigma cambia ed è un uomo di comunicazione che diventa soggetto politico”. Per Sangiuliano tra Ronald Reagan e Donald Trump “esiste un’enorme differenza” mentre in Italia Silvio Berlusconi “è stato certamente il politico italiano più vicino a Reagan”. “Forse – ha continuato il direttore del Tg2 – gli è mancato l’ultimo miglio, cioè la capacità di non ascoltare le sirene che ti circondano quando sei al potere e di fare le cose che ti sei prefisso di fare”. Però “Berlusconi, come Reagan, ha portato l’empatia in politica”, ha spiegato.
Infine, una riflessione sull’attualità italiana. “L’Italia ha accumulato ritardi, ha perso gran parte della sua capacità produttiva, know-how tecnologici – ha detto Sangiuliano -, ha una scuola in enorme difficoltà e certo non può essere Draghi con la bacchetta magica a risolvere problemi che si sono accumulati negli ultimi trent’anni. Certamente può essere l’inizio di una fase nuova che però deve vedere la collaborazione di tutti”.
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