FIRENZE (ITALPRESS) – “Le stime indicano che” la stretta della politica monetaria nell’Eurozona “sottrarrà in media più di un punto percentuale alla crescita annua del Pil reale fino al 2024, rispetto a una situazione controfattuale in cui i tassi di interesse e le aspettative di bilancio sarebbero rimasti invariati dal dicembre 2021”. Così Fabio Panetta, membro del board della Bce, intervenendo a una conferenza all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole (Firenze). L’inasprimento della politica monetaria “si sta già facendo strada nell’economia, con i consueti ritardi di trasmissione, ha aggiunto Panetta, per il quale “se dovessimo comprimere la domanda in modo eccessivo e
persistente, rischieremmo di spingere anche il prodotto stabilmente al di sotto del trend, indipendentemente dal fatto che gli shock iniziali siano stati temporanei o meno”.
Questo “non potrebbe essere facilmente invertito da un successivo allentamento delle politiche, anche perchè le espansioni non ricostruiscono l’offerta tanto quanto le contrazioni la distruggono”. Quindi “se siamo troppo frettolosi e sbagliamo nel concludere che gli shock dell’offerta hanno depresso in modo duraturo la produzione potenziale, potremmo sottoporre l’economia a un’eccessiva stretta. Se invece non viene corretto rapidamente ciò potrebbe comportare una perdita permanente di produzione poichè la capacità produttiva si adegua a una domanda significativamente e persistentemente inferiore. E quella cicatrice potrebbe rivelarsi difficile da guarire”.
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