Sarà un’edizione natalizia di Sa Die de sa Sardigna quella promossa dal Comune di Oristano, su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzata dall’Associazione culturale Dromos, titolare dell’omonimo festival, con il sostegno della Fondazione Oristano e della Regione Autonoma della Sardegna.

“Rinviati dal tradizionale periodo di fine aprile, gli appuntamenti previsti per la festa dei sardi nella città di Eleonora si snoderanno nell’arco di sette serate fra il 13 e il 30 dicembre andando in scena in alcuni dei punti più belli e significativi per la storia di Oristano: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di Santa Chiara e il Teatro Garau – spiega il Sindaco Massimiliano Sanna -. Spettacolo e storia si fonderanno nella nostra città per celebrare la Giornata del popolo sardo e ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré e i funzionari sabaudi”.

“Il rinvio di aprile ci consente di proporre un ricco programma di spettacoli che grazie al contributo della Regione permette di esaltare il significato de Sa Die de sa Sardigna anche nel periodo delle feste natalizie – aggiunge l’Assessore alla Cultura Luca Faedda -. In arrivo tanta musica, con le cantanti Elena Ledda, Franca Masu, Simonetta Soro e Denise Fatma Gueye, il violoncellista olandese Ernst Reijseger con il Cuncordu e Tenore de Orosei, il sassofonista Enzo Favata, il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, il chitarrista Marino De Rosas. Ma ci sarà spazio anche per il teatro, con la compagnia Tragodia, e con Rossella Faa e Elio Turno Arthemalle. Il tutto nel segno di Eleonora d’Arborea, Sa Juyghissa, come recita il sottotitolo della manifestazione”.
Una dedica non casuale né convenzionale alla leggendaria sovrana, perché, come scrive nelle sue note di presentazione Chiara Schirru, “è doveroso, in questo particolare momento storico di guerre e di afflizioni, intitolare una rassegna alla giudicessa arborense, mediatrice di pace ma soprattutto donna di buon governo, citata, come poche altre sovrane per essere donna di legge e non di guerre”.

GLI EVENTI

A inaugurare il cartellone, mercoledì 13 dicembre, sarà la compagnia Teatro Tragodia con uno spettacolo perfettamente in tema con la manifestazione, “Lianora Arbaree”, in scena alle 21 al Teatro Garau: un’opera che pone l’accento sui diversi ruoli di Eleonora D’Arborea, quelli che la giudicessa assunse nel corso della sua vita: da madre amorosa e attenta, a regina risoluta e dal polso fermo, statista, moglie, guerriera, stratega. Un reading teatrale che affonda le sue radici nella psicologia di una grande donna scomparsa forse a causa della peste che gli Aragonesi portarono in Sardegna, unica arma possibile per annientare la caparbietà di un popolo orgoglioso, guidato da una grande sovrana. In scena Daniela Melis, Giuseppe Onnis e Ulisse Sebis, con le musiche di Gabriele Verdinelli e la voce narrante di Carmen Porcu su testo e regia di Virginia Garau.

Secondo appuntamento domenica 17, sempre alle 21 Teatro Garau: protagonista il rodato duo composto da Rossella Faa e Elio Turno Arthemalle, sotto i riflettori con “Predi Antiogu e sa Perpetua. Commedia buffa in lingua Sarda”. Si tratta di un’opera tratta da “Sa Scomuniga de Predi Antiogu”, uno dei testi più conosciuti della tradizione letteraria campidanese: è la storia di un prete derubato che lancia sull’intero paese di Masullas un anatema tanto terribile da muovere al riso e tanto comico da mettere paura. Il testo è stato mandato a memoria da generazioni intere di sardi di ogni ceto e condizione, trasposto in uno spassoso spettacolo ricco di preziosi riferimenti storici e linguistici.

Si respirerà forte l’aria del Natale, venerdì 22, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, che alle 19 accoglie fra le sue navate “Cantendi a Deus“, un originale viaggio poetico nel quale le cantanti Elena Ledda e Simonetta Soro si offrono al pubblico con la singolare forza espressiva delle voci in un emozionante concerto dove note e versi si avvicendano e si intrecciano per raccontare la straordinaria ricchezza del canto sacro in Sardegna e nel Mediterraneo. Un lavoro di grande intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione nelle versatili e potenti voci delle cantanti, accompagnate da Mauro Palmas alla mandola, Marcello Peghin alla chitarra e Silvano Lobina al basso.

Sabato 23, l’antivigilia di Natale vedrà sul palco del Teatro Garau un’altra voce, quella della cantante algherese Franca Masu, in trio con Fausto Beccalossi all’accordeon e Luca Falomi alla chitarra. “Sentimento” è il titolo del progetto che presenterà a Oristano, un “diario sonoro” capace di rivelare i sentimenti, le sensazioni, le esperienze più intime e profonde del nostro vivere. Per Franca Masu la voce diviene un’archeologia esistenziale, una necessità, canto dell’anima e del cuore: parte da ottave basse e profonde come se andasse a pescare i coralli in cui i vissuti si sono magnificamente rappresi, per poi risalire altissima con il suo prezioso carico per restituirlo al vento, alla luce, al sole, alla calda fluidità avvolgente delle cose vive.

Gli appuntamenti di Sa Die De Sa Sardigna proseguiranno mercoledì 27 ancora sul palco del Teatro Garau: alle 21 luci e amplificatori si accenderanno per il duo composto dal chitarrista Marino De Rosas e dalla cantante Denise Fatma Gueye, in scena con il progetto “Intrinadas e altre storie”: il viaggio immaginario di un uomo attraverso i sentieri della Sardegna e le rotte del Mediterraneo, in cui balli, ballate e melodie si susseguono in un crescendo di passione, intrecciandosi con una delle voci più interessanti tra le ultime leve dei musicisti sardi e che si sta affermando, oltre che come solista, anche per le numerose e trasversali collaborazioni.

La chiesa di Santa Chiara farà da cornice, giovedì 28 dicembre, al concerto “The Face of God”, che vedrà il violoncellista olandese Ernst Reijseger condividere la scena con il Cuncordu e Tenore de Orosei. Il programma comprende brani del repertorio sacro della tradizione sarda e musiche che il violoncellista olandese ha composto come colonna sonora per alcuni film diretti dal celebre regista Werner Herzog. Da un lato il virtuosismo di Reijseger, dunque, che sorprende per la raffinata e originale tecnica e la capacità di trasformare in poesia anche la sperimentazione sonora, dall’altro il virtuosismo armonico del canto tradizionale sardo dei Cuncordu e Tenore de Orosei: i contrasti espressivi tra jazz d’avanguardia e musica sacra di origine etnica promettono di sprigionare un fascino arcano e conturbante.

Il sipario sulla manifestazione calerà sabato 30 con il progetto “Atlantico” del sassofonista Enzo Favata, nel venticinquesimo anniversario dalla pubblicazione dell’omonimo disco, un viaggio musicale attraverso l’Argentina e il Sud America ispirato agli scrittori latinoamericani, da Borges a Sepulveda, da Márquez a Soriano. Il concept album, edito da Il Manifesto nel 1999, fu subito un successo discografico e aprì una stagione fortunata per il quintetto dell’artista algherese, con oltre trecento concerti in tutto il mondo nell’arco di cinque anni di attività con diversi tour anche nell’America latina, in molte città del Brasile e in Argentina a Buenos Aires. In questa occasione, per festeggiare il quarto di secolo dalla data di pubblicazione del disco, Favata presenterà una nuova formazione che comprende il nucleo storico del gruppo costituito, con Daniele di Bonaventura al bandoneon, Marcello Peghin alla chitarra a dieci corde a cui si affiancano Salvatore Maltana al contrabbasso e UT Ghandi alla batteria.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ma per gli spettacoli in programma al Teatro Garau è richiesta la prenotazione attraverso il sito di Dromos www.dromosfestival.it.

Per informazioni, si può contattare la segreteria di Dromos l al numero di telefono 0783310490, al numero Whatsapp 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it. Notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, sul canale Telegram e nelle pagine Facebook e Instagram di Dromos.