Giovedì 28 marzo alle 21, al Teatro Garau, “Ottantanove”, uno spettacolo di Elvira Frosini e Daniele Timpano, anche protagonisti sulla scena insieme con Marco Cavalcoli, realizzato con la collaborazione artistica di David Lescot e Francesca Blancato, con disegno luci di Omar Scala, scene e costumi di Marta Montevecchi, musiche originali e progetto sonoro di Lorenzo Danesin (produzione Teatro Metastasio di Prato, SCARTI /Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, in collaborazione con Kataklisma Teatro e Teatro di Roma / Teatro Nazionale).
Il titolo rimanda a una data fatidica, quella della Rivoluzione Francese che sconvolse l’Europa, con la fine dell’Ancien Régime e la proclamazione della Repubblica, fondata sui principi di Liberté, Égalité, Fraternité e sulla dichiarazione dei diritti dell’uomo, ma anche alla caduta del Muro di Berlino.
«“Ottantanove” non vuole raccontare una storia, o la Storia, ma immergersi in un mito fondativo, nei materiali culturali che lo hanno prodotto e che questo ha prodotto a sua volta» – sottolineano Elvira Frosini e Daniele Timpano –. «L’attuale crisi della Democrazia vista in rapporto con la Rivoluzione francese e con il 1989, la fase che apre la nostra epoca, oggi che il concetto stesso di rivoluzione sembra aver perso concretezza, anche se non un suo fascino rétro». Con la loro cifra ironica e dissacrante i due artisti, che si sono confrontati con fasi cruciali del passato – da “Dux in scatola” a “Risorgimento Pop” e “Aldo morto” – si interrogano sulla realtà complessa e contraddittoria delle moderne democrazie e sulla duplice identità di italiani e di cittadini europei.