Gianvalerio Sanna: le ultime esternazioni del Prefetto sono la dichiarazione della povertà della classe dirigente di questo territorio. “La trasformazione urbana, sociale e culturale della città Capoluogo con l’obiettivo di assumere un ruolo di guida e di riferimento nello sviluppo di una condizione di maggiore centralità politica, istituzionale ed economica di Oristano rispetto al territorio circostante e più in generale al territorio Provinciale”. Lo ha detto Pietro Arca, presidente dell’Associazione culturale Lucio Abis, nell’aprire i lavori del convegno “Oristano città policentrica”, con il contributo della Fondazione di Sardegna, ospitato nella sala Papa Paolo Vi del Seminario Tridentino. Il professor Corrado Zoppi (docente del Dipartimento di ingegneria civile di Unica) ha parlato di soluzioni naturali per l’adattamento ai cambiamenti climatici, illustrando delle idee per la definizione di politiche dell’assetto del territorio urbano, analizzando nel dettaglio le caratteristiche del territorio provinciale con le potenzialità offerte del Monte Arci e dal fiume Tirso. Giuseppe Melis (docente del Dipartimento di Scienze economiche) dell’Università di Cagliari e Oristano) ha parlato di sviluppo economico del territorio provinciale e delle sue potenzialità. “Ho fatto i complimenti all’Associazione Lucio Abis per aver posto le questioni in maniera problematica” ha detto il professor Melis, “ho accolto la sfida cercando di proporre un metodo di ragionamento, non di dare soluzioni; metodo significa coinvolgere gli attori che insistono in un territorio. Insieme si trovano le soluzioni e insieme si prendono le decisioni. Oristano può diventare una città policentrica se le persone iniziano a ragionare da protagonisti, proponendo, sollecitando riflessioni, in questo modo di saranno tanti centri che dialogheranno tra di loro: diventa una rete che è quello che oggi premia maggiormente con le relazioni interne e soprattutto esterne”. Il sindaco Massimiliano Sanna, ha ricordato l’impegno del senatore Abis per far crescere la città e la provincia, con la creazione del Consorzio industriale e del Porto. “Non siamo più una città policentrica” ha detto il sindaco, “la città dovrebbe riassumere questo ruolo per riunire la costa con i centri dell’interno che si spopolano. Occorre però fare rete e sviluppare maggiormente le proprie potenzialità fare rete puntando sullo sviluppo delle le risorse naturali, del Porto, dei Musei e facendo ripartire l’aeroporto”.Il commissario straordinario della Provincia Battista Ghisu, ha ricordato che fu proprio Lucio Abis nel 74 fu Lucio Abis a comunicare la nascita della nuova provincia: “Oggi sembra che la Provincia non esista o che sia stata depotenziata” ha detto Ghisu, “sono rimaste in Costituzione ed esistono. Oristano ha avuto il suo ruolo dalla storia, ha combattuto contro l’occupazione spagnola. Oggi insieme agli altri paesi deve tornare ad avere un ruolo trainante. Lo può fare grazie ai nostri beni ambientali, storici e archeologici. Facciamo rete, cancelliamo le disconnessioni è rimettiamoci a lavorare”. Carlo Corrias, presidente del Consorzio di Bonifica ha ricordato che la provincia di Oristano produce il 40% della produzione agricola regionale. Ci dice che l’agricoltura è trainante per il nostro tessuto economico. Lo Stato in Sardegna ha infrastrutturato 185mila ettari di zone irrigate, dei quali 36mila sono nell’oristanese. Utilizziamo quelle risorse per il 65%, mentre gli altri <consorzio le sfruttano solo per il 28%. In provincia di Oristano pur essendo una piccola provincia, riusciamo a valorizzare le strutture che ci hanno dato. Siamo quindi la maggiore provincia con la superfice irrigata”. Corrias ha però messo in rilievo che nei prossimi decenni la Sardegna, con i cambiamenti climatici rischia la desertificazione del 50% del proprio territorio. “L’acqua è fondamentale, abbiamo gestito le risorse con lungimiranza ma abbiamo visto anche la disperazione per la carenza delle risorse idriche in molte zone della Sardegna, che ha messo in ginocchio aziende e campagne. “Una settimana fa abbiamo svolto un convegno organizzando un incontro con le scuole. Dobbiamo investire sulle nuove generazioni”.L’ex sindaco Guido Tendas, ha ricordato che con la sua giunta aveva avviato quei progetti riproposti dalle relazioni di Zoppi e Melis, dal parco fluviale del Tirso al progetto della Ivi petrolifera a Torregrande alle tematiche legate al turismo.Tendas si è anche soffermato sulla vicenda dell’ex carcere di Oristano. “L’ex carcere per il Demanio e lo Stato è solo un ex carcere”, ha detto Guido Tendas, “mentre per noi oristanesi è stata la reggia giudicale. E’ necessario che le parti si incontrino. Un monumento quando viene dismesso cessa quelle funzioni. Quell’edificio ha finito la sua ragione d’essere. Ha dismesso quelle funzioni. Nello stesso momento la legislazione interviene la legge dello Statuto regionale. Ha già consentito, quando Pigliaru era Presidente, di richiedere il passaggio alla Regione per trasferirlo al comune di Oristano. Negli statuti del Comune e della Provincia viene ricordato che quell’edificio ma res alla comunità locale. Ritengo grave che lo Stato con il Demanio venga ad Oristano e senza nemmeno la presenza del Comune, e siglano un accordo, Non siamo contro il Demanio o la Prefettura, ma le cose si devono fare in modo regolare e nel rispetto delle Istituzioni locali. Ci sono altri defici che possono ospitare la Prefettura, come l’ex palazzo Paderi o l’ex caserma di finanza che oggi ospita la Commissione tributaria”. Il presidente del Consorzio universitario Uno, Gian Valerio Sanna in conclusione del convegno ha messo in evidenza come si sia discusso dei veri problemi della collettività. “Il titolo del convegno è una provocazione “Oristano città policentrica”. Oggi dove guarda oggi la città? Dovrebbe guardare al territorio. Ma qual’è? Il sistema dovrebbe essere il territorio provinciale. Mentre noi subivamo le insidie populiste contro le Province, l’area di Sassari e di Cagliari, si sono portate a casa l’Area Metropolitana. E’ hanno una programmazione di contrasto sulla programmazione dei fondi generali che non ha nessuno, Le province di Nuoro e Oristano, le aree interne della regione, oggetto di approfondimento delle discussioni delle commissioni parlamentari, sulle condizioni di degrado e di arretramento delle condizioni interne della Sardegna, indicarono nel rilancio di questi territori, la necessitò per riportare la Sardegna ad un livello di competitività. Le due province devono trovarsi e cominciare a dire come si esce da questo vicolo cieco. Difficile trovare una soluzione dove tutto è programmato a Cagliari, dove non ho forza di contrasto, dove non ho l’idea di portare avanti un’idea di sviluppo”.Gianvalerio Sanna ha infine voluto dire la sua sulla vicenda dell’ex carcere di Oristano, nei confronti soprattutto del prefetto di Oristano, “la Reggia giudicale, che lo Stato ha deciso di “trasformare” in uffici per la Prefettura. Un autentico obbrobrio che, tra il silenzio dei consiglieri regionali dell’Oristanese, ha suscitato stupore, sgomento e proteste nella stragrande maggioranza degli oristanesi. Con l’età” ha sostenuto Sanna, “dovete prenderne atto, son diventato privo di freni inibitori nella discussione e, banalmente, le recenti uscite del prefetto sono la dichiarazione della povertà della classe dirigente di questo territorio, perché in altri tempi un prefetto non si sarebbe permesso di accennare a cose di questo genere, perché non spettava e non spetta a lui la programmazione del territorio. Questo è un indice di debolezza sul quale dobbiamo fare la nostra riflessione. Non è un caso che si riparli in questo convegno di questo argomento, peraltro ben governato dallo Statuto”.