Un importante studio pubblicato su Nature ha visto il coinvolgimento di ricercatori dell’Università di Cagliari, che hanno contribuito con dati clinici e genetici di 600 pazienti sardi al Psychiatric Genomics Consortium (PGC). Questo consorzio internazionale, composto da oltre 800 scienziati, ha analizzato il genoma di 158.036 pazienti con disturbo bipolare e 2,8 milioni di soggetti sani.
Il team cagliaritano, formato dai professori Alessio Squassina, Claudia Pisanu, Mirko Manchia e Bernardo Carpinello, ha fornito un apporto fondamentale alla scoperta di 298 regioni genetiche legate al disturbo. I risultati, sebbene non abbiano impatti immediati sulla cura, potrebbero favorire lo sviluppo di trattamenti più precisi e mirati per il disturbo bipolare
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