A Pasqua, la Sardegna celebra la sua tradizione dolciaria grazie a quasi 2.000 imprese che producono specialità come pardulas, casadinas, tiricche e colombe artigianali. Nonostante la qualità e la ricchezza culturale dei prodotti, il settore deve affrontare una sfida importante: la carenza di personale qualificato. Su 1.250 nuove assunzioni previste nel 2025, il 34% delle figure richieste è introvabile.
Secondo Confartigianato Sardegna, sono 1.842 le imprese dolciarie attive nell’isola, di cui oltre il 70% artigiane, con oltre 5.000 addetti. A queste si aggiungono circa 500 realtà che offrono servizi legati alla Pasqua, come fioristi e organizzatori di eventi. Ma la difficoltà a trovare giovani disposti a intraprendere questo mestiere rischia di spingere gli artigiani verso l’uso di prodotti semilavorati o industriali, mettendo a rischio la qualità e la tradizione.
“I dolci pasquali sardi non sono solo un piacere per il palato, ma un patrimonio culturale da tutelare”, affermano Giacomo Meloni e Daniele Serra di Confartigianato. L’appello è chiaro: servono più formazione, coinvolgimento delle scuole e valorizzazione del mestiere artigiano per garantire un futuro alla tradizione dolciaria dell’Isola.